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Impero coloniale francese.

Insieme dei Paesi d'oltremare governati dalla Francia prima della costituzione dell'Unione francese. I primi tentativi coloniali del regno di Francia risalgono all'epoca delle lotte fra l'imperatore asburgico Carlo V e Francesco I, re di Francia. Quest'ultimo, per contrastare la strapotenza coloniale spagnola, si valse dell'opera di navigatori italiani, tra i quali Giovanni da Verrazzano, che esplorarono le coste nordamericane alla ricerca di luoghi favorevoli all'instaurazione di colonie. L'impulso maggiore alla colonizzazione francese venne però attorno all'inizio del XVII sec. ad opera del navigatore Samuel de Champlain (1567-1635) che, dal 1599 al 1601, esplorò la regione canadese risalendo il fiume San Lorenzo fino al salto di San Luigi. Al suo ritorno convinse Enrico IV a fondare una compagnia commerciale privilegiata per il Canada. Nel 1604 tornò in America, fondò la colonia dell'Acadia, successivamente ribattezzata Nuova Scozia dagli Inglesi, risalì di nuovo il San Lorenzo e pose le basi per la fondazione della città di Québec. Nel 1620 Champlain fu nominato luogotenente generale del Canada e riorganizzò la colonia fino alla sua morte. Contemporaneamente alla penetrazione in Nordamerica, il regno francese proseguiva una politica di sviluppo africano con l'occupazione di alcuni porti del Madagascar. Sotto il regno di Luigi XIV, per impulso del ministro delle finanze Colbert, le colonizzazioni francesi ripresero vigore. Venne intensificata la penetrazione in Canada, alla foce del Mississippi venne creata nel 1719 New Orleans e si intensificò la colonizzazione di territori africani ed indiani. Venne riorganizzato anche lo sfruttamento delle colonie con la creazione di due grandi compagnie commerciali che si occupassero direttamente di trarre il massimo profitto dallo sfruttamento dei territori occupati. Nel 1689 iniziarono, nei territori coloniali, a delinearsi i riflessi delle contraddizioni che dilaceravano in Europa le potenze europee. Durante la guerra della Lega d'Augusta (1689-1697), chiamata anche guerra di re Guglielmo, bande di francesi e pellerossa attaccarono le comunità inglesi di Schenectady e Haverhill e per rappresaglia i pionieri inglesi espugnarono e occuparono Port Royal nell'Acadia. La fine della guerra, conclusa con il trattato di Ryswick, non portò però a sostanziali mutamenti nelle colonie. Nuovi riflessi delle guerre europee coinvolsero le colonie francesi durante la Guerra di successione spagnola (1702-1713) conosciuta nelle colonie come guerra della regina Anna. I Francesi, nuovamente alleatisi alle tribù indiane, attaccarono Haverhill e Deerfiel; i coloni inglesi risposero con una seconda occupazione di Port Royal e tentarono un'azione contro Québec, che però non ebbe esito. La guerra si concluse con il trattato di Utrecht (1713) che sancì per la Francia la perdita di Terranova, dell'Acadia e della baia di Hudson. Dopo la morte di Luigi XIV, le guerre europee ripresero con la guerra di successione austriaca (conosciuta nelle colonie come guerra di re Giorgio). I Francesi persero la munita base navale di Louisbourg dalla quale partivano le navi da guerra francesi che saccheggiavano il naviglio commerciale britannico. In India il governatore generale Dupleix assalì ed occupò la città britannica di Madras. Nel 1748 venne firmato il trattato di Aix-La-Chapelle, che lasciò inalterata la situazione delle colonie. Le prime tre guerre per i possedimenti coloniali scoppiarono in Europa e soltanto in un secondo tempo si estesero nei continenti di oltre mare. La quarta, che fu anche la maggiore per importanza, ebbe invece inizio in America da dove, entro brevissimo tempo, dilagò per quasi tutto il mondo. Nelle colonie americane venne detta guerra franco-indiana (1754-1763); in Europa, dove scoppiò due anni più tardi, venne detta guerra dei Sette anni (1756-1763). Origine immediata della guerra fu una contesa riguardante la vallata dell'Ohio, reclamata dalla Francia e dall'Inghilterra. Il tentativo degli Inglesi (tra i quali militava George Washington) di scacciare i Francesi dalla vallata nella quale avevano costruito un sistema di fortilizi dette origine al conflitto. In seguito i Francesi furono costretti a capitolare sotto gli attacchi degli Inglesi, guidati da Amherst e Wolfe, che riuscirono a impadronirsi anche di Québec. In India i Francesi, alla cui testa era ancora Dupleix, riuscirono ad assediare gli Inglesi a Trichinopoli, ma furono alla fine sconfitti nella battaglia di Plassey (1757) e costretti ad abbandonare l'India, della quale conservarono solo cinque basi commerciali. La guerra si concluse nel 1763 con il trattato di Parigi in base al quale la Francia cedeva all'Impero inglese tutti i territori che possedeva nel Nordamerica con la sola eccezione di New Orleans. Dopo la Rivoluzione, le colonie francesi furono divise in dipartimenti ma la vendita da parte di Napoleone della Louisiana agli Americani impedì che i Francesi ricostituissero una solida rete coloniale americana. Nel 1830 iniziò la seconda epoca dell'imperialismo francese con l'occupazione dell'Algeria. Proseguì poi con l'occupazione del Nord-Tonchino (1853) e con il protettorato imposto alla Cambogia (1863). La sconfitta di Napoleone III rallentò ma non fermò la penetrazione francese, la Francia nel 1881 occupava la Tunisia e diversi altri territori africani, fra cui il Sudan. Nel 1887 si completava la penetrazione nel SE asiatico con la creazione del governatorato dell'Indocina. L'Impero francese raggiunse il massimo della sua espansione in seguito alla prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale alcune colonie si schierarono contro il Governo collaborazionista di Vichy. Alla fine del conflitto ad esse (Siria e Libano) venne concessa l'indipendenza. In Indocina, in seguito all'invasione giapponese, era iniziato un movimento di resistenza che proseguì contro i Francesi nel dopoguerra fino alla sconfitta e alla cacciata delle truppe europee e alla creazione della Repubblica Democratica del Vietnam sotto la presidenza di Ho Chi-Minh. Ai territori africani venne concessa una maggiore autonomia con la Conferenza di Brazzaville nel 1944. L'Algeria riuscì però a rendersi completamente indipendente solo dopo una lunga lotta guidata dal FLN e dal suo capo Ahmed Ben Bella.
Le colonie francesi nel 1914